Il Segretario Nazionale di DEMOS ITALIA, facendo seguito al documento sulla Costituzione Europea redatto il 23/07/2020 [1], il successivo 21 agosto ha scritto una lettera al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, esortandolo ad aprire una fase costituente in seno all’Organismo da lui presieduto. Il Parlamento Europeo, infatti, è l’unico Organo comunitario che, essendo eletto a suffragio universale dai Popoli dell’Unione Europea, è idoneo a redigere una Costituzione.
Il Parlamento Europeo, eletto a suffragio universale [1], ora con funzioni di “colegislazione” e controllo politico sulle altre istituzioni dell'Unione a nome dei cittadini europei [2] e la moneta unica (l’euro) [3] costituiscono dei risultati intempestivi e parziali di integrazione (raggiunti dopo 62 anni dai Trattati di Roma); mancano un Parlamento con pieni poteri e una Costituzione.
Gli effetti del coronavirus sulla borsa e sul debito pubblico italiano.
Dei negativi effetti del coronavirus sulla borsa italiana ne abbiamo parlato il 13 c.m., focalizzando alcuni motivi di fragilità della Borsa di Milano, deplorando le dichiarazioni della massima autorità della Bce e condividendo l’intervento del ns Presidente Mattarella.
In una situazione come quella attuale, con politici e media che tutto il giorno parlano del coronavirus e giustamente impartiscono consigli, raccomandazioni, emanano provvedimenti per combatterlo, limitarne gli effetti o evitarlo, si rischia purtroppo di perdere di vista gli effetti che il coronavirus sta avendo sulla borsa di Milano che ieri ha chiuso con un drammatico – 16,92%.
PROGETTO di testo riveduto del trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità come concordato dall'Eurogruppo il 14 giugno 2019
TRATTATO CHE ISTITUISCE IL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ TRA IL REGNO DEL BELGIO, LA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA, LA REPUBBLICA DI ESTONIA, IRLANDA, LA REPUBBLICA ELLENICA, IL REGNO DI SPAGNA, LA REPUBBLICA FRANCESE, LA REPUBBLICA ITALIANA, LA REPUBBLICA DI CIPRO, LA REPUBBLICA DI LETTONIA, LA REPUBBLICA DI LITUANIA, IL GRANDUCATO DI LUSSEMBURGO, MALTA, IL REGNO DEI PAESI BASSI, LA REPUBBLICA DI AUSTRIA, LA REPUBBLICA PORTOGHESE, LA REPUBBLICA DI SLOVENIA, LA REPUBBLICA SLOVACCA E LA REPUBBLICA DI FINLANDIA